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Intervista al Consigliere Prinzi su emendamento IMU e su voto contrario al bilancio consuntivo.

28 Luglio 2012 Articoli per Il Gazzettino del Tirreno Interviste


Patti – I punti all’ordine del giorno da trattare all’interno del Consiglio Comunale dello scorso 24 luglio erano tanti e tali da rendere quasi inevitabile un inasprimento dello scontro politico fra maggioranza e opposizione. Tuttavia, al di là delle ormai consuete diatribe fra Consiglieri dell’uno e dell’altro schieramento, al momento del voto, almeno per quel che concerne l’unico punto – Approvazione Rendiconto Esercizio Finanziario 2011 – portato a termine, non si sono registrate distanze significative fra le parti, eccezion fatta per i Consiglieri Prinzi e Bisagni che hanno optato per un voto contrario. Gli stessi due Consiglieri hanno anche proposto un emendamento sull’istituzione dell’IMU.
Per tali ragioni abbiamo voluto rivolgere alcune domande all’avv. Giacomo Prinzi sull’azione politica sua e del suo collega Bisagni. In sintesi, sul bilancio consuntivo, l’esponente dei Consumatori per Patti ci ha spiegato che il voto contrario è da interpretarsi come un monito all’Amministrazione affinché, in futuro, possa adoperarsi per portare a termine almeno uno fra i numerosi provvedimenti annunciati con tanto clamore. Sulla vicenda ha concluso Prinzi: <<Si è fatto un gran parlare di fotovoltaico, della piazza sul lungomare, del pozzo di Iuculano, della rete fognaria di Via Calabria e adiacenze, ma nemmeno uno di questi punti è stato portato avanti!>>
Più articolato è risultato l’argomentare sull’IMU e sull’emendamento; non ha certo lesinato parole Prinzi, il quale ha detto: <<E’ un fatto grave quello di voler camuffare una vicenda prettamente politica con un discorso di tipo tecnico. La proposta dell’Amministrazione sull’IMU illustrata dall’Assessore Pipitò prevede entrate in più per il Comune pari a 600.000 euro. Nello specifico la proposta dell’Amministrazione prevedeva un aumento dallo 0,76% all’1% della tariffa ordinaria, una diminuzione della tariffa agevolata dallo 0,4% allo 0,2% e, infine, due incomprensibili riduzioni, una sui capanni industriali allo 0,4% e l’altra, sempre allo 0,4%, su società di costruzione che hanno in carico appartamenti non venduti. Pipitò ha chiesto il rinvio adducendo come motivazione la possibilità di limare qualcosa e, fra l’altro, in tale occasione si è fatto scappare ingenuamente la frase “i nostri alleati” rivolgendosi ai Consiglieri del gruppo Venuto. Lo stesso ragioniere, con le sue parole, ha smentito la necessità di un così strutturato intervento sull’IMU e, a questo punto, voglio conoscere le reali motivazioni del rinvio; se fatto per limare ne prendiamo atto, comunque non è la prima volta che l’Amministrazione presenta proposte frettolose e fatte male. Se non ci fosse stato il nostro emendamento, l’Amministrazione avrebbe potuto dire “ritiriamo il punto” e forse poco sarebbe emerso di queste vicende. Sotto l’aspetto pratico il nostro emendamento prevede tariffe invariate allo 0,76% per la tariffa ordinaria, una riduzione per la seconda casa dallo 0,4% allo 0,2%, tariffe invariate per capanni industriali e appartamenti non venduti e, invece, riduzione per immobili locati con canone concordato allo 0,4% e ancora aliquota agevolata per i fabbricati rurali dallo 0,2% allo 0,1%.>>

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